Rianimazione (progetto aperto) 2014-2022
Sono ventuno i tarocchi di Pierclaudio Duranti - come se al mazzo degli Arcani Maggiori fosse stata sottratta una carta – e come tali vanno consultati. La Pace, la Voce, l'Avventura, l'Incertezza, il Gioco, la Memoria, Ballare, il Sogno, l'Amore, l'Equilibrio, la Bellezza, la Transizione, l'Imprevisto, la Libertà, la Leggerezza, la Forza, l'Ironia, la Costanza, la Curiosità, la Legge, l'Anima sono i nomi che accompagnano le immagini di Rianimazione: non scritture di luce ma ricordi dentro il quale leggere il futuro, fondi di caffè di qualcosa che non c'è più e che sta di nuovo per essere. Non a caso, ad aprire le danze è la ruota di una macchina industriale che, abbandonata e inservibile, torna a quello che sono gli oggetti in assenza dell'uomo: simboli.
L'immaginario di Duranti si articola dentro all'assenza; anche dove la figura umana si palesa lo fa come traccia o come scia, indicando una possibilità piuttosto che un esserci. E da qui l'insistere dell'artista a chiedere che gli interventi che compongono Rianimazione non siano chiamati fotografie ma immagini: è lo sforzo di sottrarsi allo sguardo per perdersi dentro l'oggetto, la tensione che sente ogni creatura per tornare al creato.
Infine l'architettura, lo sfondo industriale dentro il quale Duranti ha lavorato per anni, condizionato dal paesaggio. Un'architettura anch'essa senza più scopo, che resta soltanto come memoria della fine, e che Massimiliano Falsitta in “Semeiah. L'angelo di Aldo Rossi” definisce così:
La fine è bella perché contiene l'intensità di un fatto, di una cosa avvenuta. Essa sembra contenere la cosa in sé, nel suo produrre un dolore ineluttabile. […] Lo spiazzamento e il rapimento che questo produce nell'anima appartengono alla magia. La magia, sapevo, è l'arte di saper incantare gli affetti altrui. E sapevo anche che l'architettura doveva avere rapporti precisi con tutto questo.
E rapporti precisi con tutto questo sembrano averli anche i tarocchi di Rianimazione, anche se la strada tracciata dalle immagini è quella di arrestare ogni pretesa di interpretazione, e lasciare che a giocare sia il caso.
Livia Del Gaudio